PALEOPOLIS
L’ANTICA KERKYRA
Corfù è la più settentrionale e la seconda isola più grande situata nel Mar Ionio. Sin dai tempi antichi, grazie alla sua strategica posizione geografica, l’isola di Corfù è stata un crocevia di civiltà.
Nel corso del VIII secolo a.C. le più importanti e potenti città greche effettuavano spedizioni in Occidente al fine di stabilirvi colonie. Nel contesto di queste spedizioni marittime, Corfù si è distinta come un centro importante. Nel 734 a.C., i Corinzi guidati da Chersicrate, proveniente dalla famiglia aristocratica dei Bacchiadi, fondarono una colonia sull’isola e la chiamarono Chersoupolis. Secondo un’altra versione, riportata da Plutarco, nella metà dell’ VIII secolo a.C. gli Eritrei stabilirono un piccolo insediamento sull’isola, ma poi vennero cacciati dai Corinzi.
I Corinzi scelsero di costruire la loro città sulla penisola di Kanoni, situata in una posizione geografica particolarmente favorevole, poiché era fiancheggiata da due porti naturali. Secondo le testimonianze archeologiche, il più antico insediamento risale alla fine del VIII sec a.C.
Le informazioni relative alla topografia della città antica derivano sia da reperti archeologici, che dalle fonti letterarie. Di particolare interesse sono le descrizioni contenute nel Libro III delle “Storie” di Tucidide, in cui, in occasione della “Kekryraika”, ovvero la narrazione delle Guerra civile tra democratici e oligarchi che scoppiò nel 427 a.C., vengono menzionati i territori e monumenti della città. Tucidide fa riferimento ai due porti della città: l’ Illaico a sud-ovest, che si identifica attualmente con la laguna di Chalikiopoulos e il porto “che si affaccia sulla terra”, a nord-est, meglio noto come porto di Alcinoo, a sud della baia di Garitsa. Secondo Tucidide nei pressi di quest’ultimo, e molto vicino al mercato, era attivo un cantiere navale dove venivano riparate le navi triremi della flotta corfiota.
Un’altra zona della città di cui parla Tucidide è quella delle “Meteore”, probabilmente situata tra il territorio collinare a sud della penisola di Kanoni, conosciuta oggi come “ Mon Repos”. In questa zona sono stati scoperti importanti santuari della città, come ad esempio il tempio di Hera (Heraion), il tempio a cielo aperto di Apollo Corcireo e il tempio di Kardaki. L’antico storico fornisce una descrizione dell’ Heraion, nonché di tutta la regione, riferendosi ad una piccola isola di fronte al santuario.
Dal V al III secolo a.C. Kerkyra diventò un’importante forza navale. Tucidide riferisce che intorno al 453 a.C., quando Kerkyra combattè contro Corinto, per il controllo della colonia comune Epidamno, aveva una flotta di 120 triremi. Grazie agli scambi commerciali e ai suoi contatti con le varie città dell’Adriatico e del Mediterraneo, Kerkyra riuscì a far convergere la propria ricchezza e ad emergere come un’importante forza economica. E’ significativo che nell’Odissea Omero descrive i Feaci, gli abitanti di Scheria (un altro nome attribuito a Corfù), come grandi marinai e la loro città come ben organizzata, protetta da alte mura e in possesso di un doppio porto, nei pressi del quale erano situati il mercato e il tempio di Poseidone.
IL SITO ARCHEOLOGICO DI PALEOPOLIS
Il nome Paleopolis si ritrova per la prima volta nelle fonti medievali e si riferisce al territorio che si estende dalla baia di Garitsa fino alla penisola di Kanoni. Il nome veniva utilizzato per indicare le antiche rovine della città abbandonata di Kerkyra meglio nota come Corcira. Le testimonianze archeologiche suggeriscono che la zona fu abitata alla fine del VIII secolo a.C. e per molti secoli è stata un luogo centrale della città antica. Il suo graduale abbandono ebbe inizio nel VI secolo d.C. e, in quello stesso periodo, l’abitato fu trasferito nella zona dell’attuale Fortezza Vecchia.
I monumenti più importanti che si trovano nella zona di Paleopolis, sono:
- Il mercato della città antica, l’agorà, era un luogo di ritrovo e costituiva il suo centro economico, politico, religioso e amministrativo. Nei suoi dintorni sono ancora conservati diversi edifici di varie epoche, come ad esempio il bouleuterion ellenistico (sede del Consiglio della città) o l’odeon romano, il portico romano e l’antica basilica bizantina di Santa Kerkyra (V-VI secolo d.C.).
- Due complessi termali di epoca romana.
- Strutture di un cantiere navale del periodo Classico (V secolo a.C.), relative al porto di Alcinoo.
- Il tempio arcaico di Artemide Gorgone (580 a.C.).
- Le rovine di una torre fortificata delle antiche mura della città risalente al periodo Classico (V secolo a.C.).
LA STORIA DEGLI SCAVI DI PALEOPOLIS
Le prime ricerche archeologiche nell’area di Paleopolis ebbero inizio durante l’occupazione dell’isola da parte dei Francesi (1807-1814). Nel tentativo di scavare una fossa di fortificazione con lo scopo di mettere in collegamento i due porti (1812-1813), le truppe francesi portarono alla luce una serie di importanti reperti. Nello stesso periodo, fu fatta esplorare una grotto, dietro l’antica basilica bizantina, che secondo la tradizione popolare custodiva richhezze. Nel 1846 fu condotta una campagna di scavo presso l’area a ovest della chiesa, dove sono state ritrovate parti del pavimento a mosaico di un nartece. Nel 1912 a Paleopolis sono stati condotti scavi limitati dall’architetto tedesco Wilhelm Dörpfeld, che nello stesso anno ha assunto anche la direzione dello scavo presso il Tempio di Artemide Gorgone.
Gli scavi
Γενική άποψη ανασκαφής Ιερού Αρτέμιδος (1912-1914). del santuario iniziarono nel 1910, quando furono scoperte accidentalmente le parti del frontone occidentale del tempio raffiguranti Artemide Gorgone. I lavori di scavo furono inizialmente effettuati dall’archeologo greco Federico Versakis, ma più tardi la direzione degli scavi fu assunta dall’ Imperatore tedesco Guglielmo Kaiser ІІ, che finanziò la ricerca fino al 1914 e nominò direttore della campagna di scavo Wilhelm Dörpfeld. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, i lavori si fermarono per essere poi ripresi nel 1920 sotto la direzione dell’archeologo Constantino Romaios.
Nel 1936 ebbero inizio scavi sistematici nella zona dell’antica basilica bizantina
Παλαιοχριστιανική βασιλική της Αγίας Κερκύρας condotti dalla Società Archeologica e furono guidati dagli archeologi Andrew Xyngopoulos e Ioannis Papadimitriou. Nel 1939 I.Papadimitriou continuò le ricerche con interventi di restauro e di consolidamento.
Dal 1955-1959 le ricerche furono condotte da Vassilios Kallipolitis. Queste indagini hanno portato alla luce frammenti di pavimento a mosaico, probabilmente appartenenti al Battistero della Chiesa, e anche alla scoperta, basata principalmente sullo studio dei resti ceramici, che l’area era il centro della città antica e che era già abitata dall’ VIII secolo a.C. Kallipolitis ha anche sottolineato che per la costruzione della basilica fu impiegato materiale proveniente dagli edifici crollati della città antica. Inoltre, è fu individuata la presenza di una struttura a pianta circolare sotto le fondamenta della basilica che, probabilmente, veniva utilizzata come bouleuterion o odeon, insieme a frammenti del pavimento lastricato dell’antica agorà.
Durante il 1961-1964, resti di terme romane sono state ritrovate all’interno in un appezzamento di terreno appartanente all’Olive Institute, a ovest dell’ antica agorà.
Il complesso termale fu inizialmente scavato da V. Kallipolitis e in seguito da G. Dontas e P. Kalligas. In base ai ritrovamenti effettuati, le terme furono probabilmente costruite alla fine del I secolo – inizio II secolo d.C., e furono distrutte dopo la fine del V secolo – primi anni del VI secolo d.C.. Oggi, si sono conservate quattro sale grandi e due sale più piccole, un corridoio e anche uno spazio che costituiva probabilmente il cortile interno.
Dal 1987-1996 sono stati condotti scavi archeologici nella zona di Paleopolis, dalla direzione della 8ᵃ Eforato alle Antichità Preistoriche e Classiche in collaborazione con l’Università Louvain-La Neuve del Belgio e la Brown University degli Stati Uniti. Le ricerche hanno avuto risultati importanti, come la scoperta di resti del porto di Alcinoo (C)
Χάρτης με αρχαιότητες στην περιοχή της Παλαιόπολης. e strutture dell’antico mercato a nord della basilica. Inoltre, gli scavi hanno portato alla luce un complesso termale (A)
Παλαιοχριστιανική βασιλική της Αγίας Κερκύρας di epoca tardo-romana, mentre da ulteriori ricerche effettuate contemporaneamente presso la zona dell'agorà (B)
Χάρτης με αρχαιότητες στην περιοχή της Παλαιόπολης. sono emersi resti di abitazioni, parti di un mosaico pavimentale, e resti di un portico di tipo ionico.